LEGGENDA

LEGGENDA ITALIANA

I colori del lago di Carezza



In un tempo molto lontano, nel lago di Carezza, viveva una bellissima ninfa, di nome Ondina, che spesso si sedeva a cantare sulla riva del lago ma appena sentiva avvicinarsi qualcuno, tornava in fretta a immergersi nell’acqua.
Vicino al lago, nel grande bosco, abitava uno Stregone, il quale un giorno vide per caso la ninfa e fu tanto colpito dalla sua bellezza che decise di rapirla; ogni giorno andava al lago e tentava di avvicinarla, ma la bella Ondina, appena lo vedeva, si tuffava nel lago ed egli restava solo con la sua rabbia e scatenava tremendi temporali scagliando fulmini nel lago di Carezza. Ma Ondina se ne stava tranquilla e sicura sul fondo.
Sempre più arrabbiato, un giorno lo Stregone pensò: «Costruirò un arcobaleno; la ninfa non ne ha mai visto uno e uscirà dall’acqua per ammirarlo. Io, allora, fingerò di essere un mercante e ne taglierò un pezzetto come se fosse un prezioso tessuto. Dirò poi che ho tanti altri gioielli e la inviterò nel bosco per mostrarglieli.
Ondina non potrà trattenere la sua curiosità, dimenticherà ogni prudenza e verrà con me».
Il giorno stesso formò un magnifico arcobaleno, che tese come un arco al di sopra del bosco, fino al lago di Carezza. Subito Ondina mise la testa fuori del lago e guardò con meraviglia quei bei colori.
Quando lo Stregone la vide, attraversò il bosco con una corsa sfrenata dimenticando, però, di prendere l’aspetto di mercante. Così, non appena la ninfa lo vide, lo riconobbe e subito si tuffò nell’acqua.
Allora lo Stregone fu preso da un furore senza limiti: sradicò alberi, scagliò pietre e, alla fine, fece a pezzi l’arcobaleno e lo gettò nel lago.
Poi si arrampicò sui monti e non si fece mai più vedere.
I colori dell’arcobaleno si disciolsero sull’acqua, dove sono rimasti per sempre: ecco perché adesso le acque del lago di Carezza riflettono le tinte più belle.
C. F. Wolf, I monti pallidi, Cappelli

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI 4
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